Gli studi del CNR affrontano in modo critico una questione piuttosto controversa: se, cioè, l’inquinamento possa rientrare tra i fattori di rischio per il contagio del Covid-19. È plausibile che l’esposizione di lungo periodo all’inquinamento atmosferico possa aumentare la vulnerabilità degli esposti a contrarre, se contagiati, forme più importanti con prognosi gravi.
Tuttavia emerge anche che, alla luce dei dati disponibili in letteratura scientifica, il ruolo dell’inquinamento debba essere chiarito, rispetto ad altri fattori concomitanti e confondenti come la densità di popolazione, l’età media dei suscettibili, gli usi sociali, l’effettivo periodo di esposizione. Per cui non è immediato tradurre valori elevati di polveri sottili in una spiegazione diretta dell’aumento della mortalità.
I ricercatori continueranno a studiare l’argomento per avere risposte più chiare ed univoche da offrire a tutta la collettività.